Giugno 1, 2025

La RISERVA NATURALE SENTINA

Nata il 14 dicembre 2004, la Riserva Naturale Regionale Sentina è la più piccola area protetta marchigiana, ma con una grande valenza ambientale (Deliberazione di Consiglio n. 156).
Un paesaggio di acqua e sabbia che si sviluppa per circa 180 ettari all’interno del Comune di San Benedetto del Tronto, tra l’abitato di Porto d’Ascoli a Nord e il fiume Tronto a Sud.
La Sentina è costituita da ambienti unici come cordoni sabbiosi, zone umide retrodunali, e praterie salmastre che ospitano una ricca e peculiare flora ormai scomparsa in quasi tutto il litorale adriatico devastato dall’antropizzazione.
Notevole è l’importanza dell’area per l’avifauna migratoria, che trova nella Riserva l’unica possibilità di sosta costiera tra le aree umide del delta del Po e del Gargano.

Esplora i Sentieri della Storia:
otto sorprendenti itinerari attraverso la Riserva Naturale Sentina.
Un percorso immersivo e didattico, da effettuare a piedi, in bicicletta, o anche a distanza.

IL SENTIERO DEL CAVATONE – SCARICA LA MAPPA
Anni fa, il fosso del Cavatone è stato rinaturalizzato, piantumando sulle sue sponde un’ampia varietà di specie vegetali, tipiche dell’area mediterranea. E dove prima c’era il cemento, ora regna la flora del meraviglioso percorso botanico. Che tu sia a piedi o in bicicletta, non potrai fare a meno di sentire l’inebriante profumo della macchia mediterranea. Sentori di piante aromatiche quali il rosmarino e la lavanda; o di piante tipiche del litorale, come la tamerice.

IL SENTIERO ANTICA SENTINA – SCARICA LA MAPPA
Il “Sentiero antica Sentina” è il percorso che incrocia il Sentiero del Cavatone quasi a metà, vicino al mare. Qui, qualche epoca indietro, sorgeva la palude che dà il nome all’intera Riserva naturale: “l’antica palude Sentina”. Questa area era particolarmente apprezzata dagli abitanti del luogo per attività di pesca all’anguilla o al cefalo, nonché come postazione per la caccia. Dove prima sorgeva la palude, oggi si aprono laghetti retrodunali ripristinati dall’uomo, immersi nella rigogliosa vegetazione dei canneti. Un ecosistema composto da due tipologie di canne: la canna comune e la cannuccia di palude.

IL SENTIERO DI STRËCHÌ – SCARICA LA MAPPA
Ed eccoci arrivati al “Sentiero di Strëchì”: il percorso che si apre sulla tua sinistra, alla fine del “Sentiero antica Sentina”, verso il mare. Ma da dove deriva il nome “Strëchì”? Seguici in questo viaggio indietro nel tempo. Siamo all’alba del Novecento, quando il territorio della Sentina (circa 180 ettari) era suddiviso in due distinte proprietà, la cui linea di confine era segnata proprio dal Sentiero di Strëchì.

STRADA PER OLICO E SINA – SCARICA LA MAPPA
È il gelso centenario. Era qui prima, e oggi è ancora qui. Tra l’Ottocento e il Novecento, le sue foglie venivano utilizzate nell’ambito della bachicoltura. In questa epoca, infatti, il Piceno rappresentava il distretto più importante a livello nazionale per la produzione della seta. Sei sulla Strada per Olivo e Sina. E la storia che stiamo per raccontarti parte proprio da qui.

IL SENTIERO DEL PALAZZO – SCARICA LA MAPPA
Nel secolo scorso, questo casolare divenne la dimora per ben cinque famiglie. Ogni famiglia era composta da 6-10 persone, per un totale di ben 30-35 residenti. Ora hai ben chiaro perché veniva chiamato “il Palazzo”? Stiamo parlando di una vera e propria comunità agricola, dedita al lavoro nei campi. Qui, nelle terre antistanti il Palazzo, i contadini del luogo si riunivano per effettuare attività quali la mietitura e la vendemmia, aiutandosi l’uno con l’altro. E tra un bicchiere di vino e una partita a bocce, vivevano piacevoli momenti di socializzazione.

IL SENTIERO DELLA PANTIERA – SCARICA LA MAPPA
La tua esplorazione della Riserva prosegue in direzione Sud, vicino all’argine del fiume Tronto, attraverso un percorso naturalistico che porta al mare. Sei sul Sentiero della Pantiera. Ma che cos’è “la Pantiera”? È uno specchio d’acqua salmastra, un tempo utilizzato dai cacciatori del luogo come postazione di caccia per attività sportiva.

SENTIERO DELLA FOCE SCARICA LA MAPPA
Il nostro straordinario viaggio di scoperta fa rotta verso sud. Nel luogo dove il Tronto – dopo un lungo percorso attraverso il Piceno – si getta nel mare Adriatico. Si tratta della foce del fiume Tronto. Percorrendo questo sentiero ti imbatti in un antico caseggiato: una struttura abbandonata dall’uomo, resa viva dalla danza aerea delle rondini, che ogni primavera tornano a fare il nido qui. Proseguendo puoi ammirare uno splendido esemplare di pioppo bianco, testimone di epoche passate, quando lungo l’argine del fiume ve ne erano a centinaia.

IL SENTIERO DI NDÒNDÒ – SCARICA LA MAPPA
Tra due verdi file di ulivi, si apre una stradina che porta ad un antico casolare, ormai in rovina. Sei nella zona più a Sud della Sentina. Qui viveva Ndòndò: un componente della famiglia Cervellini, detta “Magnacascë”. Buffo come soprannome, non trovi? Eppure questo nomignolo dipinge in modo vivido l’identità rurale delle comunità locali che abitavano il territorio della Sentina. Un mondo che affonda le radici nella tradizione, legato ad attività quali l’agricoltura e l’allevamento. Qualche metro più in là, c’è un albero che svetta con orgoglio in tutta la sua maestosa imponenza. Si tratta di un magnifico esemplare di pioppo nero: l’albero più alto di tutta la Riserva naturale Sentina. Lungo il sentiero, vicino al casolare di Ndòndò, hai la possibilità di ammirare altri esemplari di pioppo nero.

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  • L’ENTE GESTORE

    https://www.riservasentina.it/it/la-riserva-ente-gestore.html

  • GLI HABITAT

    https://riservasentina.it/it/natura-e-territorio-gli-habitat.html

  • ATTIVITÀ NELLA RISERVA


    https://www.riservasentina.it/it/attivita.html

  • DOCUMENTI E MATERIALE INFORMATIVO


    https://www.riservasentina.it/it/la-riserva-documenti.html

  • STUDI E RICERCHE

    https://www.riservasentina.it/it/progetti-e-ricerche-studi-e-ricerche.html

  • I SENTIERI DELLA STORIA

    https://sentieri.riservasentina.it

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